Non sapete a cosa serve il sonicatore in cucina? Ecco come cucinare e valorizzare i sapori usando gli ultrasuoni.
Sapete che adesso è possibile usare gli ultrasuoni in gastronomia per valorizzazione le varie ricette? Tutto ciò è possibile semplicemente usando il sonicatore in cucina, un pratico e maneggevole strumento che si avvale proprio degli ultrasuoni per creare emulsioni e miscele, nonché per enfatizzare i sapori. Si tratta di uno strumento molto recente, anche se ancora poco diffuso, che vale la pena conoscere.
Cos’è il sonicatore in cucina
L’origine di questo strumento si è avuta in laboratorio, dove viene usato per operazioni biologiche. In generale, il suo meccanismo genera vibrazioni meccaniche amplificate, ovvero gli ultrasuoni. Il principio che viene sfruttato poi in gastronomia è quello della cavità sonica; attraverso un lungo e stretto beccuccio, vengono create bolle di vapore all’interno del liquido che, poi, implodono creando delle onde ultrasoniche. In sostanza, la sua azione può essere associata a quella di un frullatore a immersione che, però, utilizza una potenza infinitamente superiore.
Come funziona il sonicatore
La cottura a ultrasuoni è molto atipica. Uno degli scopi principali è quello di enfatizzare gli aromi che contraddistinguono il cibo. Generando delle bolle di vapore che, nel liquido, implodono questo strumento permette la fuoriuscita di un numero maggiore di componenti aromatiche.
Con lo stesso meccanismo, il sonicatore può frantumare le parti solide e le particelle più consistenti contenute in centrifugati di frutti o agrumi; in questo modo, può rendere più fine e fluido il prodotto finale.
Un’altra funzione è quella di creare miscele ed emulsioni. Può essere, infatti, usato per miscelare grassi e liquidi insieme, perché riduce le particelle del grasso in dimensioni molto piccole, rendendo il composto perfettamente omogeneo, anche nella consistenza. Per questo uso, è maggiormente consigliato per drink e cocktail.
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